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Episodio 1

Elena incontra il professore e due nuovi amici

Elena Martini è all’Università di Bologna. Oggi Elena parla con il professore. Il professore si chiama Paolo Bernardini. Elena vede la porta dell’ufficio. C’è il nome sulla porta. Elena bussa. Toc toc.

“Avanti.”

Elena entra nell’ufficio. Ci sono molti libri. Il professore è seduto su una sedia.

“Buongiorno, Signore. Scusi. Lei è il Professor Bernardini?”

“Sì, sono io. Buongiorno. Lei è Elena Martini? La nuova studentessa?”

“Sì, Signore. Io mi chiamo Elena Martini. Piacere di conoscerLA.”

“Piacere mio, Elena. Io sono il Professor Caprili. Insegno italiano. Prego, siediti.

“Grazie.” Elena si siede.

“Allora,” dice il professore, “Sei di Atlanta e seiè italiana-americana. Giusto?”

“Sì. La mia famiglia è italiana. Io parlo italiano, ma non molto bene. Qualche volta non capisco.”

“È normale. Molti studenti stranieri non capiscono tutto subito. Vedi questo libro?” Il professore mostra un libro. “Questo è il libro del corso. Ci sono esercizi in ogni pagina. Hai anche un quaderno per scrivere le parole nuove?”

“Sì, ho un quaderno.”
“Bene. La prima lezione è domani. Alle dieci nell’ aula numero cinque.”
“Alle dieci, aula cinque. Ho capito. Grazie, Professore. Non ho domande adesso.”
“Bene. Se hai una domanda, il mio numero è sulla porta.”
“Grazie mille. ArrivederLa.”
“Prego. Arrivederci, Elena. A domani.”

Elena va al Camplus Bologna. Camplus è la residenza per gli studenti. Elena abita lì. All’entrata del Camplus c’è una ragazza. La ragazza legge un libro e vede Elena.

“Ciao! Tu sei nuova?”

“Ciao! Sì, sono nuova, sono arrivata oggi. Mi chiamo Elena. Piacere.”

“Piacere mio! Io sono Carla. Anche io sono nuova. Di dove sei?”

“Sono di Atlanta. Studio italiano all’università. E tu?”

“Io sono italiana, di Firenze. Studio arte. Anche tu abiti qui al Camplus?”

“Sì! La mia stanza è la numero quattordici.”

“Ah, la mia stanza è la numero vent’uno! Stai bene qui?”

“Sì, grazie. La stanza è piccola, ma c’è un banco e una finestra.”

“Bene! Io ho diciannove anni, e tu? “

“Io ho diciotto anni!”

Elena e Carla parlano. Un ragazzo entra. Questo ragazzo si chiama Simone Rossi.

“Ciao Carla! Come stai?” Poi Simone vede Elena. “E ciao! Tu sei Elena Martini? Ho visto il tuo nome sulla lista. Io sono Simone. Piacere!”

“Ciao Simone! Sì, sono Elena. Piacere!”

“Ciao Simo!” dice Carla. “Vuoi un caffè con noi?”

“Dopo, grazie! Adesso porto lo zaino in camera. Io abito qui, nella stanza numero dodici.” “Anche tu sei una studentessa?”

“Sì. Sono di Atlanta.”

“Atlanta, in Georgia! Capisci bene l’italiano?”

“Capisco abbastanza,” dice Elena. ” Parlate lentamente, per favore.”

” Studi italiano? Hai la lezione con la Professoressa Guidi alle nove domani?”

“No, con il Professor Bernardini domani alle dieci!

“Perfetto!” dice Carla. “Com’è il professore?”

“È bravo. Spiega bene. Se non capisci una parola, tu chiedi. Devi dire: ‘Scusi, può ripetere?’ Lui risponde.”

“Bene!” dice Elena.

“Stasera,” dice Simone, “c’è una festa qui al Camplus. Venite?”

Carla guarda Elena. “Sì, perché no? Tu vieni, Elena?”

“Sì, grazie!”

“Perfetto!, il mio numero di telefono è tre quattro sette, uno nove cinque, otto sei sette.”

“Grazie, Simone!” dice Elena. Elena scrive il numero nel suo quaderno.

“Prego! Adesso vado. Ci vediamo!”

“Simpatico,” dice Carla.

“Sì, molto…”